Articolo scritto da Vincenzo Valenza
Durante il medioevo, in particolar modo con l'avvento del cristianesimo, era molto rischioso praticare magia, sia per quando riguarda la stregoneria, ma anche "magia" intesa come prestigiazione. Molto spesso abilissimi artisti venivano accusati di stregoneria e torturati, l'unico modo per evitare la pena di morte era rivelare pubblicamente i loro trucchi e segreti. In alcuni regni di Europa presero disposizioni molto severe.
Nell'Inghilterra di Edoardo VI si rischiava di essere segnati a fuoco con la lettera "V". In Francia invece, per più di tre secoli, veniva negato il diritto di residenza a chiunque fosse accusato di stregoneria o c'èra anche il minimo sospetto.
Nel 1584 Reginald Scot (1538-1599), giudice di pace inglese, dopo aver assistito ad un terribile processo contro una donna accusata di stregoneria, pubblica un libro che segnerà la storia dell'illusionismo
"The Discoverie Of Witchcraft".
Questo libro spiegava alcuni giochi che venivano eseguiti da quelle persone che venivano punite e accusate ingiustamente, dimostrando che i prestigiatori non avevano nulla a che fare con le pratiche di stregoneria.
L'illusionismo deve molto ai prestigiatori italiani, perché riuscirono ad allontanarsi ai giocolieri ambulanti ed elevarono la magia fino ad arrivare nei teatri ( ma questo molto più avanti nel tempo). In Italia abbiamo diverse pubblicazioni. Nel 1584 viene pubblicato "Le Carte Parlanti" di Pietro Aretino (1492-1556).
Nel opera non solo vengono descritti alcuni giochi di prestigio, ma l'autore accenna a dei metodi per poter barare. Un testo molto importante, senza alcun dubbio, è il libro di Horatio Galasso " Giochi Di Carte Bellissimi Di Regola E Memoria" pubblicato a Venezia nel 1593. Questo libro entra a fare parte della storia dell'illusionismo, non solo per i giochi descritti al suo interno, ma anche per l'innovativo preordinamento descritto (quello che nel mondo dei prestigiatori è noto con il nome di "Si Stebbins Stack").
Abbiamo poi "Il Serraglio Degli Stupori Del Mondo" pubblicato nel 1613 da Tommaso Garzoni ( 1543-1589), un trattamento enciclopedico, dove Garzoni tra i vari argomenti affrontati parla anche di giochi di prestigio. Un testo estremamente importante e poco conosciuto, è il "Manoscritto Di Asti".
Questo documento viene scoperto per caso da Marco Aimone nel marzo del 2010 e analizzato da diversi esperti tra cui William Kalush, responsabile del CARC (Conjuring Arts Research Ventre), di New York, Stephen Minch, autore ed editore, Aurelio Paviato, prestigiatore/storico e Thierry Depaulis, storico/collezionista. Il manoscritto è composto da 295 pagine, principalmente vengono descritti giochi con le carte, ma non solo, infatti si trovano diversi giochi, tra cui bussolotti ed effetti con le corde. Gli esperti che hanno analizzato il testo concordano nel affermare che la stesura del manoscritto si possa datare tra 1670 e il 1730, non solo, secondo il parere degli esperti questo manoscritto non è originario di Asti, analizzando il testo, e in particolare i disegni raffigurati, si pensa che con molta probabilità il manoscritto provenga da Firenze. Il manoscritto è in forma anonima, non si sà chi sia l'autore, si pensa che sia stato scritto come se qualcuno volesse prendere degli appunti, molto dettagliati, in modo da poter scrivere successivamente il libro vero e proprio.
All'interno vengo descritti giochi di vario genere che spaziano dal mentalismo fino a quelle che oggi noi chiameremmo Gambling Demostration . Sono presenti diverse tecniche e stratagemmi molto ingegnosi per epoca, e grazie a questo testo gli storici della magia sono stati in grado di ridatare diverse tecniche, alcune delle quali si pensava fossero state inventate dall'800 in poi.
Articolo scritto con la consulenza di Aurelio Paviato
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